Cammino a testa alta: la storia della famiglia di Milada Horáková

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Le famose parole di Milada Horáková, scritte nella sua ultima lettera ai suoi cari, sono il titolo del libro del pubblicista Daniel Anýž dedicato alla straordinaria vita della famiglia dell'avvocato e politico ceco assassinato dal regime comunista nel 1950. Questo libro, leggibile e ricco di suspense, viene pubblicato in occasione del 70° anniversario dell'assassinio comunista di Milada Horáková. Cosa ha formato Milada Horáková? E dove ha trovato la forza, il coraggio e l'energia per sopravvivere alla prigionia nazista e non sottomettersi nemmeno ai suoi assassini comunisti? Per la prima volta è stata pubblicata la storia completa di tutta la sua famiglia - le persone coraggiose che hanno pagato un prezzo crudele per essersi rifiutate di accettare il male e la non libertà. Si tratta di Milada Horáková, di suo marito Bohuslav Horák e della loro figlia Jana Kánská, che ha dovuto fare a meno dei genitori a causa di due regimi totalitari. Da adulta ha trovato la sua vera casa negli Stati Uniti. In interviste personali estremamente franche, Jana Kánská ha confidato all'autrice dettagli notevoli che sono ancora davanti ai suoi occhi più di 70 anni dopo. Ad esempio, quando ricorda l'ultimo incontro con la madre poche ore prima della sua esecuzione, durante il quale lei e gli zii piansero mentre la condannata Milada dava loro coraggio. O quando racconta il destino della sua famiglia, i cui membri furono sistematicamente perseguitati e puniti dal regime comunista. Il libro include anche le memorie finora inedite di Bohuslav Horák, che riuscì a sfuggire drammaticamente all'arresto. Durante la Prima Repubblica era un noto giornalista con un proprio programma radiofonico molto popolare. Dopo essere emigrato in Germania e poi negli Stati Uniti, lavorò per il gruppo di ex agenti cecoslovacchi di Moravec. Ha contattato ripetutamente la famiglia a Praga e diversi agenti walker hanno persino avuto il compito di portare Jana oltre il confine più volte. Ma perché non l'hanno fatto? Come viveva la figlia di un politico giustiziato nella Cecoslovacchia comunista? Com'è stato il ricongiungimento tra padre e figlia dopo diciotto anni di separazione? E come ricorda Jana Kánská, ancora vitale, all'età di settantotto anni, sua madre, suo padre e i pochi anni vissuti insieme come una famiglia? Il libro di Daniel Anýž "Vado a testa alta" è una potente testimonianza del XX secolo con un richiamo al presente. Il libro ricorda che il male non può essere ignorato, che deve essere evidenziato. Per difendere ciò per cui i coniugi Milada e Bohuslav Horák hanno combattuto contro due totalitarismi. La democrazia e la libertà.